Sempre meno solidi, sempre più liquidi

A volte il pensiero razionale non può essere il tuo unico pensiero, ma nemmeno il pensiero emotivo.
Faccio il Coordinatore Infermieristico di una Terapia Intensiva fino a febbraio prettamente Cardiochirurgica dal 23 02 2020 in 2 settimane siamo passati da 10 posti letto ventilati a 32 posti letto ventilati allocati oltre alla terapia intensiva , trasformando 2 blocchi operatori in posti ventilati
Lo sforzo assistenziale è stato ineguagliabile, i miei ragazzi io li chiamo così perché vanno dai 25 anni in su, hanno capito subito la situazione e si sono resi disponibili a questa emergenza che devo ammettere ci ha sconvolto le vite sia all’interno della Terapia che fuori. Il personale raddoppiato da 45 operatori siamo passati a 70 sono stati precettati tutti gli infermieri con esperienza in area critica. Leggi tutto “Sempre meno solidi, sempre più liquidi”

Tutto a rovescio

Il tempo ha cambiato velocità, anche nei ricordi. E va a velocità diversa a seconda della situazione, del luogo, del tempo atmosferico. Si fa fatica a sincronizzare i tempi di ognuno. Ci si innervosisce
La primavera ha cambiato i colori, c’è meno sole di quanto non ce ne fosse a gennaio, fa freddo. Il cielo è grigio. Primavera che sembra autunno. Tutto a rovescio. Forse sono io ad essere capovolta. Leggi tutto “Tutto a rovescio”

Una corsa contro il tempo

Da quando è iniziata l’emergenza Covid-19 anche nella nostra ASL non abbiamo perso tempo dal primo caso accertato. Nel giro di una settimana abbiamo creato una seconda Terapia Intensiva all’Ospedale di Sestri Levante dapprima con 5 posti letto poi progressivamente aumenti fino a raggiungere 12 posti letto. Anche noi siamo stati travolti da questo tsunami di pazienti con grave insufficienza respiratoria acuta.
Sono state settimane di duro lavoro sia per medici che per infermieri, ma la cosa toccante è stato vedere molti pazienti farcela, uscire attraverso le cure dalla Terapia Intensiva. Leggi tutto “Una corsa contro il tempo”

Un pesce fuor d’acqua

Sono tornata a lavorare dopo più di un mese, forzatamente esclusa da questa battaglia a causa proprio di un’infezione da coronavirus. Sono stata proiettata in un mondo a me sconosciuto, i cui protagonisti sono i colleghi, gli infermieri, gli OSS, il personale delle pulizie che in questi 35 giorni di mia assenza non si sono mai risparmiati. Volti stanchi, sfiniti, provati…corpi che non si sono mai arresi alla fatica.
Ho girato per gli ambienti che non riconosco più, cercando di riappropriarmi della partecipazione alla nuova organizzazione. Un pesce fuori d’acqua, insomma. Leggi tutto “Un pesce fuor d’acqua”

…un po’ come mettere a costruire un muro un liutaio, uno scrittore e un panettiere

Da un giorno all’altro, mentre l’Italia chiudeva, a noi operatori sanitari sono state annullate le ferie e raddoppiati i turni, ma quasi non ce ne siamo accorti. Abituati da sempre al sottile senso di colpa nei confronti delle nostre famiglie per weekend, feste e notti passate in ospedale anziché con i nostri cari abbiamo avvertito un vago sollievo. “Stasera non ci sono a cena”, “Questo weekend lavoro”, “Possiamo festeggiare il compleanno di papà venerdì anziché giovedì? Perché faccio notte”.
All’improvviso tutto il resto del mondo è a casa, non organizza feste, non progetta weekend fuori porta, non compra biglietti di concerti ed eventi. Nessuna desiderata, nessun “Speriamo che martedì mi capiti di fare mattino così riesco ad andare a Yoga”. Da un giorno all’altro lavorare in questo mondo ribaltato è diventato quasi un privilegio: siamo gli unici ad uscire di casa, gli unici a percorrere la città deserta, il traffico ormai un ricordo lontano, e a sapere se fuori fa freddo o c’è il sole. Leggi tutto “…un po’ come mettere a costruire un muro un liutaio, uno scrittore e un panettiere”

Sotterrerò il mio bagaglio emotivo

Sono un infermiera di 35 anni e da 3 lavoro in terapia intensiva della cardiochirurgia. Momenti difficili in questi anni ci sono stati, sono sempre stati all’ordine del giorno… pz giovani con prognosi infauste, ritmi e carichi di lavoro pesanti, stanchezza emotiva, ecc… ma ad oggi credo che questo sia il periodo più stressante emotivamente e fisicamente della mia vita.
Stiamo lavorando con ritmi di lavoro elevatissimi che ti fanno sfuggire tutti quei particolari che un mese erano la routine, che ti fanno pensare una volta in più a quello che stai facendo… Leggi tutto “Sotterrerò il mio bagaglio emotivo”

Privazioni di dignità

Si lavora con DPI talvota indaguati (dei calzari neanche l’ombra), rinchiusi in un reparto con 34 PL covid, sono tanti i neoassunti infermieri purtroppo buttati il primo giorno di lavoro in turno nei posti dove l’esperienza ha un valore aggiunto. Gestire un paziente covid+ non è semplice. Valutare un paziente critico non è semplice. Eppure le scelte aziendali hanno previsto la collocazione dei “vecchi” infermieri in reparti free codiv… stare con una tuta maschera visiera e guanti per più di 4/5 ore è una vera PRIVAZIONE DI DIGNITA?! Non puoi andare in bagno, non puoi bere, non puoi fare nulla.. questo fa male, come uomo e come professionista. Sarebbe stato carino avere una rimodulazione oraria con limite massimo in protezione di 4 ore massimo!

“Ma la voce?”

Fino a due settimane fa, la maggior parte dei pazienti viveva o moriva, a prescindere dallo sforzo. Invece ora sembra esserci più tempo. Sicuramente l’esperienza si accumula, le indicazioni sono più sicure, le certezze sono maggiori.
Il paziente al letto 5 è stato tracheostomizzato cinque giorni fa. L’altra notte ho finalmente avuto un’interazione con una persona e non con un corpo. La prima percezione è stata: insofferenza. Mi domando subito: e ora? Sono mascherata, non può vedere il mio viso, leggere le mie espressioni. Spero non sia sordo! Leggi tutto ““Ma la voce?””