Un’estrema fragilità emotiva

E’ alquanto arduo descrivere in poche parole le emozioni provate durante la Tempesta Pandemica che ha travolto e destabilizzato profondamente il sistema sanitario nei trascorsi 3 mesi. Non credo sarà mai possibile estrinsecare la profonda costernazione provocata dalla complessa gestione dei pazienti, in preda al terribile Nemico invisibile. Indelebile è il ricordo di volti, sguardi attoniti in attesa di un minimo gesto di affetto, ostacolato dalla necessaria bardatura. Le armi son diventate progressivamente più efficaci solo grazie alla ‘coesione interdisciplinare’, che ha prodotto valide strategie di ‘clinical management’ ai sanitari, fornendo strumenti e documenti volti ad implementare la sicurezza nella procedure quotidiane. E’ stato e risulterà sempre difficile esprimere l’alto tasso di stress provocato dal proteggersi e voler maniacalmente proteggere i propri Cari, creando condizioni di autoisolamento o netto allontanamento con severe ripercussioni nel proprio vissuto, già piagato dall’incresciosa fase storica. Confido in un reale, cauto, costante e seppur parziale ripristino di una pseudo-normalità ma non dimenticherò mai l’estrema fragilità emotiva provocata dall’incapacità di trattare una Persona completamente alienata da ogni affetto a causa della Malattia. Un ecumenico e solidale abbraccio…

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