Svegliarsi con un buco in gola

Lavoro come anestesista da tre anni, ho lavorato nell’emergenza per 6 e poi ho deciso di provare il concorso per il tempo indeterminato, mi sono quindi imbarcata in questa nuova avventura. Dopo tre anni di esperienza principalmente in sala operatoria è arrivata l’emergenza COVID-19 che ha comportato riscoprirmi medico rianimatore. Tutto difficile ma stimolante. il lavoro nei reparti COVID è faticoso, il paziente è fragile e in equilibrio precario tra la vita e la morte, sedato per la maggior parte del tempo, quando finalmente è pronto allo svezzamento, arriva la fase più delicata il risveglio…molti di loro si addormentano inconsapevoli di ciò che li attende, senza poter salutare i propri cari, senza sapere se si risveglieranno… e la maggior parte inconsapevoli del fatto che probabilmente al risveglio avranno un buco in gola… Leggi tutto “Svegliarsi con un buco in gola”

Credi in Dio?

– Credi in Dio?
– Non lo so.
– Perché dici così?
– Perché muore gente tra le tue braccia ogni giorno. Gente a cui hai promesso la vita, prima di addormentarla. Pazienti che non si sono più svegliati. E ho provato un senso di insuccesso e inadeguatezza.
– Ma tu non sei Dio. Non puoi promettere la vita! Leggi tutto “Credi in Dio?”

Occhi negli occhi, visiera ed occhi

– 4 Aprile 2020: di sorrisi e respiri –
Sabato mattina.
È una bella giornata fuori, lo vedi anche da qui. Il sole si fa strada prepotente tra i ventilatori della coronaria, ti scalda la schiena già mandida di sudore e crea giochi di luce tra le tende di plastica spessa.
Il respiro si sta facendo più pesante, affaticato dalla carenza di ossigeno qui sotto, l’odore acre di disinfettante sta diventando insopportabile, la candeggina rimasta impigliata tra le pieghe della visiera inizia a bruciare gli occhi, un po’ disabituati a tanta luminosità.
Sei rimasta sola dentro la linea rossa.
Dai un ultimo sguardo a tutto, pazienti, pompe, monitor..
Tutto deve essere in ordine prima di uscire, poi finalmente potrai svestirti di quella tuta pesante, bere un sorso d’acqua fresca e soprattutto respirare, respirare di nuovo a pieni polmoni. Leggi tutto “Occhi negli occhi, visiera ed occhi”

Non siamo eroi

Io non condivido l’entusiasmo di sentirsi eroi. Abbiamo fatto e facciamo il nostro lavoro che ci porta a vivere in mezzo alla sofferenza.
Lo abbiamo scelto.
I parenti al telefono dicevano “siete degli eroi ce la farete a salvare mamma” poi mamma moriva.
Molti anziani disorientati, spaventati,
cercavano qualcuno che gli facesse compagnia….con il viso piagato dalle maschere facciali per la ventilazione non invasiva ti prendevano la mano e non la lasciavano più.
Avrei voluto stargli più vicino fargli coraggio ma come lui ce ne erano molti altri. Come medico non mi sento di aver svolto bene il mio lavoro e di essermi preso cura del malato.

Fase 2: ritorno alle origini

Ricorderò per sempre il 29 Aprile 2020 come il giorno in cui la nostra covid-ria cessò di esistere.
Ricorderò che quel mattino un enorme arcobaleno faceva capolino sopra il pronto soccorso del nostro ospedale.
Ricorderò i due mesi che precedettero quel giorno come i più lunghi e al contempo i più celeri della mia vita.
Ricorderò che tutto sembrava essersi fermato; tutto, ma noi no.
Ricorderò che al capolinea ci arrivammo tutti insieme, stanchi nel corpo e nella mente ma carichi di una grande e commuovente consapevolezza: ce l’avevamo fatta. Leggi tutto “Fase 2: ritorno alle origini”

Lo rifarei altre mille volte

Sono un medico Anestesista Rianimatore, in libera professione, la cui vita il 14 Marzo è cambiata così come a tutti. Nella mia struttura privata quel giorno ci fu detto che dovevamo interrompere le attività chirurgiche di elezione. E così quando una collega primario del reparto di Anestesia e Rianimazione della città mi chiamò per aiuto perché stravolti dallo tsunami Covid, senza pensarci due volte sono corsa in suo aiuto. Sono una ex -oncologica, pertanto non potevo garantire il mio aiuto a Covid, in terapia intensiva, ma ho prestato servizio tutto i giorni in sala operatoria per traumi ed emergenze. Mai come in questo periodo ho avuto paura ad approcciare i pazienti. Ogni
paziente era potenzialmente positivo, chi aveva febbre, chi congiuntivite, chi anosmia, e ancora non si facevano i tamponi. Tutto è andato bene, adesso sono rientrata nella mia struttura privata-convenzionata. Sono orgogliosa e felice di essere stata di grande aiuto a colleghi massacrati dai turni di reparti Covid. Spero in un futuro roseo nonostante tutto e lo rifarei altre mille volte.

Non siamo numeri

Con l’inizio dell’era covid ancora di più si è dimostrato che siamo solo numeri, unità lavorative, funzionali solo allo scopo delle direzioni aziendali. Siamo stati sbattuti in altri ospedali senza un progetto di lavoro, senza neanche formazione sulla vestizione. Qualcuno buttato negli ospedali periferici a tappare buchi di organico. Nessuna parola di conforto, di stimolo dal primario. Solo nervosismo, rabbia, rancore. Leggi tutto “Non siamo numeri”

Lavorare amando

Ho sempre saputo che eravamo stati chiamati a qualcosa di straordinario….. ora abbiamo la possibilità di dimostrare al mondo cosa significa lavorare amando e dare la vita per amore