Svegliarsi con un buco in gola

Lavoro come anestesista da tre anni, ho lavorato nell’emergenza per 6 e poi ho deciso di provare il concorso per il tempo indeterminato, mi sono quindi imbarcata in questa nuova avventura. Dopo tre anni di esperienza principalmente in sala operatoria è arrivata l’emergenza COVID-19 che ha comportato riscoprirmi medico rianimatore. Tutto difficile ma stimolante. il lavoro nei reparti COVID è faticoso, il paziente è fragile e in equilibrio precario tra la vita e la morte, sedato per la maggior parte del tempo, quando finalmente è pronto allo svezzamento, arriva la fase più delicata il risveglio…molti di loro si addormentano inconsapevoli di ciò che li attende, senza poter salutare i propri cari, senza sapere se si risveglieranno… e la maggior parte inconsapevoli del fatto che probabilmente al risveglio avranno un buco in gola… Leggi tutto “Svegliarsi con un buco in gola”

Non siamo eroi

Io non condivido l’entusiasmo di sentirsi eroi. Abbiamo fatto e facciamo il nostro lavoro che ci porta a vivere in mezzo alla sofferenza.
Lo abbiamo scelto.
I parenti al telefono dicevano “siete degli eroi ce la farete a salvare mamma” poi mamma moriva.
Molti anziani disorientati, spaventati,
cercavano qualcuno che gli facesse compagnia….con il viso piagato dalle maschere facciali per la ventilazione non invasiva ti prendevano la mano e non la lasciavano più.
Avrei voluto stargli più vicino fargli coraggio ma come lui ce ne erano molti altri. Come medico non mi sento di aver svolto bene il mio lavoro e di essermi preso cura del malato.

Fase 2: ritorno alle origini

Ricorderò per sempre il 29 Aprile 2020 come il giorno in cui la nostra covid-ria cessò di esistere.
Ricorderò che quel mattino un enorme arcobaleno faceva capolino sopra il pronto soccorso del nostro ospedale.
Ricorderò i due mesi che precedettero quel giorno come i più lunghi e al contempo i più celeri della mia vita.
Ricorderò che tutto sembrava essersi fermato; tutto, ma noi no.
Ricorderò che al capolinea ci arrivammo tutti insieme, stanchi nel corpo e nella mente ma carichi di una grande e commuovente consapevolezza: ce l’avevamo fatta. Leggi tutto “Fase 2: ritorno alle origini”

Esseri umani che si prendono cura come meglio riescono di altri esseri umani

Fine Aprile, turno di guardia in Terapia Intensiva COVID.
Sono rimasti pochissimi pazienti ormai (per fortuna!…incrociamo le dita?…) così quando durante il solito giro pomeridiano di telefonate ai parenti la figlia di un paziente mi chiede di poter fare una videochiamata con il padre, invece di chiedere all’infermiera di farlo prendo io il tablet della Rianimazione e la chiamo. Ho tempo, posso permettermelo.
Squilla. Risponde. La vedo. Per la prima volta posso dare un volto a quella voce che tante volte ha ascoltato preoccupata dall’altro capo del telefono la mia che le comunicava notizie spesso difficili da digerire…”signora, suo padre ancora non si sveglia”-“signora mi dispiace ma suo padre oggi è peggiorato 29di nuovo”-“signora suo padre ha preso un’altra infezione”… Leggi tutto “Esseri umani che si prendono cura come meglio riescono di altri esseri umani”

Lo rifarei altre mille volte

Sono un medico Anestesista Rianimatore, in libera professione, la cui vita il 14 Marzo è cambiata così come a tutti. Nella mia struttura privata quel giorno ci fu detto che dovevamo interrompere le attività chirurgiche di elezione. E così quando una collega primario del reparto di Anestesia e Rianimazione della città mi chiamò per aiuto perché stravolti dallo tsunami Covid, senza pensarci due volte sono corsa in suo aiuto. Sono una ex -oncologica, pertanto non potevo garantire il mio aiuto a Covid, in terapia intensiva, ma ho prestato servizio tutto i giorni in sala operatoria per traumi ed emergenze. Mai come in questo periodo ho avuto paura ad approcciare i pazienti. Ogni
paziente era potenzialmente positivo, chi aveva febbre, chi congiuntivite, chi anosmia, e ancora non si facevano i tamponi. Tutto è andato bene, adesso sono rientrata nella mia struttura privata-convenzionata. Sono orgogliosa e felice di essere stata di grande aiuto a colleghi massacrati dai turni di reparti Covid. Spero in un futuro roseo nonostante tutto e lo rifarei altre mille volte.

Napoli: ufficiale (medico) e gentiluomo contro il coronavirus (da informazionesenzafiltro.it)

di Asmae Dachan da informazionesenzafiltro.it

Mani coperte dai guanti che accarezzano quelle di pazienti spaventati, la mascherina sul volto che lascia scoperti solo due grandi occhi chiari che parlano ai degenti quando non è possibile esprimersi con le parole, il camice bianco e la mimetica. Fabio Rispoli è un giovane dirigente medico anestesista-rianimatore del Policlinico Federico II di Napoli, nell’equipe del professor Servillo e Capitano medico del Corpo Militare della Croce Rossa Italiana (CRI), impegnato da settimane tra Napoli e Roma nell’emergenza COVID-19. Di tempo libero ultimamente non ne ha più avuto, impegnato nella sua doppia veste contro quello che definisce un “nemico invisibile”, ma il modo di raccontare cosa accade dietro quelle porte, invalicabili persino per i famigliari delle persone ricoverate, riesce generosamente a trovarlo. È anche questo un suo modo di essere vicino agli altri, aiutando a capire, con tono pacato e un linguaggio semplice, una realtà che mai nessuno avrebbe potuto immaginare. Leggi tutto “Napoli: ufficiale (medico) e gentiluomo contro il coronavirus (da informazionesenzafiltro.it)”

Lavorare amando

Ho sempre saputo che eravamo stati chiamati a qualcosa di straordinario….. ora abbiamo la possibilità di dimostrare al mondo cosa significa lavorare amando e dare la vita per amore

Gli eroi sono i miei pazienti

Buongiorno. Ringrazio anticipatamente per lo spazio… Ho sofferto moltissimo quando il mio primo malato Covid non ho potuto farlo vedere dai parenti e le poche notizie che imbarazzato il Medico al telefono dava ai parenti… Ero sconvolta dalla gravità… Un uomo abbastanza giovane in buona salute ben curato… Ho pianto a casa pensando a lui… ai parenti… E tutti turni successivi fino al giorno in cui l’ho lasciato andar via in un sacco nero…
Ho pianto ancora e ancora quando ho ripreso un paziente ancora giovane gravissimo che non respirava e chiedeva aiuto… Leggi tutto “Gli eroi sono i miei pazienti”

Phone home

Di recente, e per caso, ho scoperto che la famosa frase “E.T. telefono casa” era  diversa se pronunciata nella lingua originale, è incredibile, non ci avevo mai pensato.
E quindi non è “E.T. telefono casa” ma “E.T. phone home” che si pronuncia it fon om, che suona diverso , molto diverso, sicuramente meglio, meno cacofonico con quelle t che in italiano si ripetono e si rafforzano.
e.t. phone home e.t. phone home e.t. phone home e.t. phone home e.t. phone home e.t. phone home

Phone home
Telefono casa

I nostri pazienti sono extraterrestri arrivati da chissà quale pianeta, da chissà quale galassia, dopo chissà quale viaggio, atterrati, precipitati nei nostri ospedali, nei nostri reparti, nelle nostre sale di terapia intensiva. Leggi tutto “Phone home”