Quante Pasque ho passato distrattamente, seguendo le liturgie della settimana santa… ma con un occhio sempre attento al cellulare ed un pensiero sempre rivolto ad altro, disturbato e discontinuo? Tantissime.
Quest’anno sarà diverso, grazie don Paolo. La mia Pasqua è servizio.
È “consolazione” nel suo significato primitivo… stare con chi è solo, e fare servizio con sguardo rivolto all’altro in silenzio.
È una specie di rinascita, riaccendere una piccola fiammella sopita e nascosta dalla superficialità e a volte dall’egoismo.
“Compassione” non vuol dire fare l’eroe, sbandierare al mondo quanto sono brava, ma dare significato a quello che faccio nel silenzio del mio cuore.
Il mio hashtag è #io-non-mi-lamento
NON andrà tutto bene, l’ho sempre pensato, tanti morti e tanta sofferenza è già stata versata. Nella vita non va sempre tutto bene… queste sono favole che possiamo raccontare ai bambini ma oggi nemmeno più a loro.
Non andrà tutto bene ma lo sforzo che dobbiamo fare è dare significato alla difficoltà nel silenzio del cuore.