Sono medico, anestesista rianimatore, ora dalla parte di chi deve stare a casa per limiti di età e condizioni famigliari. Guardo allo sforzo dei colleghi con rimpianto per non essere anch’io con loro; li osservo con compiacimento gratitudine orgoglio per quello che sanno fare, ma anche con un senso di colpevolezza per non essere in prima linea. Devo limitarmi ad un supporto a distanza fatto da varie manifestazioni di solidarietà (donazioni, chat, preghiera…) per loro che sono là: medici, infermieri, addetti alle pulizie ed alle pratiche amministrative, operatori dell’emergenza di tutti i settori. Leggi tutto “Vivo come se fossi lì con loro”
Uno spiraglio di luce in fondo al tunnel
Lavoro da quasi due mesi in una ICU COVID a Milano. Difficile, difficile, difficile…..
Troppi pazienti vanno male, tanti si complicano, di complicanze mai viste prima.
Lavorare 12 ore con tutti i DPI è molto più faticoso. Ci siamo dovuti reinventare
competenze che credevamo inossidabili, invece erano effimere… Leggi tutto “Uno spiraglio di luce in fondo al tunnel”
Un sorriso in più
Arrivi al lavoro e dopo il caffè e le chiacchere di rito, ti vesti così.
Non lavori alla NASA e nemmeno a Chernobyl, ma la sensazione è quella.
Superi con i piedi la riga rossa disegnata a terra.
“Un piccolo passo per l’uomo, un grande passo per l’umanità”, dici tra te e te.
Tutona Bianca, doppio paio di guanti, sovrascarpe , occhiali e mascherina. Caldo e sudore.
Come in fondo al mare con una maschera da sub, senti il tuo respiro. Ti da un ritmo. Sei quasi solo tra gli altri. Leggi tutto “Un sorriso in più”
(R)esistiamo
COVID19
Il fatto è questo – inesplicabile
e inoppugnabile: esistiamo.
Più ancora, ribelli al memento
mori quotidiano: resistiamo.
Lo facciamo con un’ostinazione
che commuove il vostro scricchiolante
cuore – impercettibilmente vivi,
indecisi se più necessari
gli uni agli altri, o velenosi,
conserviamo intatta la memoria
d’ogni gesto di misericordia
gratuita, riluttante gloria.
(1.05.2020)
Abbiamo imparato a sorridere con gli occhi
Non scrivo mai nulla, chi mi conosce lo sa… ma alla vigilia di questa famosa “fase 2” si affollano nella mente tanti pensieri e tanti sentimenti.
Sarà che eravamo un po’ tutti nella fase reattiva, in cui c’era poco da dire e da pensare ma tanto da fare…
Sarà che semplicemente per quello che stava succedendo e che non è ancora passato e non passerà per un bel po’, non c’erano e non ci sono parole…
Sarà che quando i ritmi si allentano e la tensione si smorza ci si ferma a pensare…ma ora riaffiorano nella testa tante immagini e pensieri. Leggi tutto “Abbiamo imparato a sorridere con gli occhi”
Non è finita. Non ancora.
1 Maggio.
La neurorianimazione è vuota, spoglia.
Nell’aria odore pungente di NaClO e qualche altro intruglio per decontaminare, a me sconosciuto.
Le luci sono spente, i monitor silenziosi.
I muri, se potessero parlare, ne avrebbero di cose da raccontare, ma sono stati tirati a lucido anche loro e tacciono, sopiti.
Trattengo il respiro e entro in punta di piedi in quella pace, per non alterarla, per non spostare niente, neanche un soffio d’aria.
Voglio ricordarmela così la nostra terapia intensiva, ripulita, depurata, rinnovata,
sgombra, dalla fatica e dal dolore. Leggi tutto “Non è finita. Non ancora.”
Come un lungo cammino di cui non si intravvedeva mai la fine
Ho scritto di cose ormai passate. E’ importante comunque scriverne per non dimenticarle.
Mi sono accorto di avere la febbre la domenica sera prima di prendere servizio di notte. 38.3°C al termometro in terapia intensiva. Quella sarebbe stata la mia quarta notte di guardia in una settimana più i turni di giorno e una quinta notte di reperibilità. Erano due giorni che mi sentivo molto stanco ma, non avendo mai avuto febbre, pensavo si trattasse di sola stanchezza. Ricordo che camminavo come se avessi i piedi incollati a terra. Ora credo invece che fosse l’esordio dell’infezione. Leggi tutto “Come un lungo cammino di cui non si intravvedeva mai la fine”
Una magia
Sono rientrato al lavoro dopo quasi 20 giorni di quarantena. La situazione è più tranquilla rispetto a quando mi sono ammalato e facevo una notte di guardia dietro l’altra e cominciavo a non capirci più niente. Ora spero solo che si possa tornare tutti alla normalità. Temo però che ci vorrà ancoira molto tempo.
Per molti anni ho lavorato più come anestesista di sala operatoria che come rianimatore. Ho sempre considerato questo lavoro come una magia. I pazienti si risvegliavano dopo ore di intervento e non avevano dolore. “Ma come, dottore,” mi chiedevano stupiti. “È davvero tutto finito? Non mi sono accorto di niente…” Una magia, appunto, e io ero il mago. Leggi tutto “Una magia”
Credi in Dio?
– Credi in Dio?
– Non lo so.
– Perché dici così?
– Perché muore gente tra le tue braccia ogni giorno. Gente a cui hai promesso la vita, prima di addormentarla. Pazienti che non si sono più svegliati. E ho provato un senso di insuccesso e inadeguatezza.
– Ma tu non sei Dio. Non puoi promettere la vita! Leggi tutto “Credi in Dio?”
Occhi negli occhi, visiera ed occhi
– 4 Aprile 2020: di sorrisi e respiri –
Sabato mattina.
È una bella giornata fuori, lo vedi anche da qui. Il sole si fa strada prepotente tra i ventilatori della coronaria, ti scalda la schiena già mandida di sudore e crea giochi di luce tra le tende di plastica spessa.
Il respiro si sta facendo più pesante, affaticato dalla carenza di ossigeno qui sotto, l’odore acre di disinfettante sta diventando insopportabile, la candeggina rimasta impigliata tra le pieghe della visiera inizia a bruciare gli occhi, un po’ disabituati a tanta luminosità.
Sei rimasta sola dentro la linea rossa.
Dai un ultimo sguardo a tutto, pazienti, pompe, monitor..
Tutto deve essere in ordine prima di uscire, poi finalmente potrai svestirti di quella tuta pesante, bere un sorso d’acqua fresca e soprattutto respirare, respirare di nuovo a pieni polmoni. Leggi tutto “Occhi negli occhi, visiera ed occhi”