Quando penso al periodo appena trascorso mi viene in mente la frase di William Shakespeare che dice: ‘Date parole al vostro dolore altrimenti il vostro cuore si spezza’.
Il dolore, la paura, il senso di fragilità hanno pervaso le nostre menti in questi mesi. Un microscopico essere non visibile a occhio nudo ha stravolto le nostre vite.
Da questa pandemia ci siamo risvegliati tutti più fragili e indifesi.
Mi chiamo Michela Marca e sono la Coordinatrice Infermieristica della Rianimazione Centrale dell’Azienda Ospedaliera di Padova.
Ho iniziato la mia avventura col Coranavirus il 21 febbraio. Quel giorno ero a casa ad assistere mia mamma e sono stata chiamata. Avevo fatto un breve tragitto in scooter dalla casa di mia madre alla mia e nel giro di 15 minuti, tanto era il tempo trascorso, avevo ricevuto una decina di telefonate in tutti e due i telefoni: aziendale e privato. Leggi tutto “Date parole al vostro dolore altrimenti il vostro cuore si spezza”


E’ fine turno ormai, eppure nemmeno te ne accorgi più. In questo periodo non stacchi mai. Perché? Perché ogni giorno ti porti a casa il “fardello”, un peso misto di stanchezze e dubbi, ma soprattutto di paura. Hai lavorato per dodici ore di fila al letto dei malati di polmonite Covid-19 positivi ed esci dall’ospedale con addosso la paura di non essere stato abbastanza attento, anche perché forse i dispositivi di protezione individuale che ti vengono forniti non sono sufficienti. Temi pertanto di esserti infettato e di infettare chi a casa ti aspetta e ti ama. E che tu ami.