Si lavora con DPI talvota indaguati (dei calzari neanche l’ombra), rinchiusi in un reparto con 34 PL covid, sono tanti i neoassunti infermieri purtroppo buttati il primo giorno di lavoro in turno nei posti dove l’esperienza ha un valore aggiunto. Gestire un paziente covid+ non è semplice. Valutare un paziente critico non è semplice. Eppure le scelte aziendali hanno previsto la collocazione dei “vecchi” infermieri in reparti free codiv… stare con una tuta maschera visiera e guanti per più di 4/5 ore è una vera PRIVAZIONE DI DIGNITA?! Non puoi andare in bagno, non puoi bere, non puoi fare nulla.. questo fa male, come uomo e come professionista. Sarebbe stato carino avere una rimodulazione oraria con limite massimo in protezione di 4 ore massimo!
“Ma la voce?”
Fino a due settimane fa, la maggior parte dei pazienti viveva o moriva, a prescindere dallo sforzo. Invece ora sembra esserci più tempo. Sicuramente l’esperienza si accumula, le indicazioni sono più sicure, le certezze sono maggiori.
Il paziente al letto 5 è stato tracheostomizzato cinque giorni fa. L’altra notte ho finalmente avuto un’interazione con una persona e non con un corpo. La prima percezione è stata: insofferenza. Mi domando subito: e ora? Sono mascherata, non può vedere il mio viso, leggere le mie espressioni. Spero non sia sordo! Leggi tutto ““Ma la voce?””
Noi non ci arrenderemo
Da una infermiera di Pronto Soccorso.
Avevamo altre preoccupazioni, pensavamo a ferie, a week-end, alle cene, alle feste. Avevamo altri programmi, e non pensavamo alla bufera. Non pensavamo allo sconvolgimento delle nostre vite. Non pensavamo all’annullamento dei programmi di mesi. Siamo stati assaliti in poco, pochissimo tempo. Siamo stati travolti. Siamo stati presi alla sprovvista, perchè non ce l’aspettavamo, fisicamente ed emotivamente.
Abbiamo subito capito, già dai primi pazienti, che non sarebbe stato facile.
Non ci rimaneva che farci forza, unirci, fare squadra per farci carico della nuova situazione.
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Riflessioni di un caro amico anestesista-rianimatore in attesa…
“Parlo solo ora e mi taccio. Tutti abbiamo paura. Anche io ho una madre di 89 anni con molte comorbilità. Se il virus la raggiunge è spacciata. Non voglio assolutamente ergermi a eroe e tanto meno mostrare una superiorità morale rispetto a chi in questo momento esprime preoccupazione e rivendica giustamente il diritto a lavorare in sicurezza. Ma voglio dirvi come sto vivendo io questi giorni interminabili in una atmosfera da “prima del diluvio”. Sono un essere umano con le mie paure e le mie debolezze. Ma sono anche un anestesista-rianimatore e ne sono fiero. E ho la consapevolezza che in un momento così drammatico da sembrare irreale, la vita di tante persone (non solo la mia, quella di mia moglie, quella di mia madre) dipenderà da quello che saprò fare, da quello che saprò dare, da quanto riuscirò a superare i limiti delle mie capacità. Leggi tutto “Riflessioni di un caro amico anestesista-rianimatore in attesa…”