Sono un anestesista-rianimatore, faccio parte dei tanti che sono stati travolti da questo Tsunami, Un’onda che spettavamo ma di cui non conoscevamo né la portata né la ferocia. E’ arrivata e ci ha travolto. Adesso sono qui, riesco a prendere fiato, cerco di guardarmi intorno e di capire cosa resta. Già… adesso il momento frenetico e della corsa è passato e lascia spazio al momento lento della riflessione.
Adesso riesco a mettere tutto un po’ più a fuoco e a vederlo meglio…
Ricordo ogni singolo sguardo che ho incrociato… occhi impauriti, terrorizzati, spesso preoccupati per il proprio familiare che si trovava qualche letto più in là.
Ricordo ogni singola mano che ho stretto…. mani dalle quali, improvvisamente, è scivolato via tutto.
Ricordo le rassicurazioni e le promesse che non sono riuscita a mantenere.
Ricordo ogni singolo paziente e la sua solitudine… persone il cui unico gesto d’affetto che riuscivano a ricevere era quello di un guanto “sterile”.
Uomini privati di ogni tipo di umanità.