Fase 2: ritorno alle origini

Ricorderò per sempre il 29 Aprile 2020 come il giorno in cui la nostra covid-ria cessò di esistere.
Ricorderò che quel mattino un enorme arcobaleno faceva capolino sopra il pronto soccorso del nostro ospedale.
Ricorderò i due mesi che precedettero quel giorno come i più lunghi e al contempo i più celeri della mia vita.
Ricorderò che tutto sembrava essersi fermato; tutto, ma noi no.
Ricorderò che al capolinea ci arrivammo tutti insieme, stanchi nel corpo e nella mente ma carichi di una grande e commuovente consapevolezza: ce l’avevamo fatta. Leggi tutto “Fase 2: ritorno alle origini”

Esseri umani che si prendono cura come meglio riescono di altri esseri umani

Fine Aprile, turno di guardia in Terapia Intensiva COVID.
Sono rimasti pochissimi pazienti ormai (per fortuna!…incrociamo le dita?…) così quando durante il solito giro pomeridiano di telefonate ai parenti la figlia di un paziente mi chiede di poter fare una videochiamata con il padre, invece di chiedere all’infermiera di farlo prendo io il tablet della Rianimazione e la chiamo. Ho tempo, posso permettermelo.
Squilla. Risponde. La vedo. Per la prima volta posso dare un volto a quella voce che tante volte ha ascoltato preoccupata dall’altro capo del telefono la mia che le comunicava notizie spesso difficili da digerire…”signora, suo padre ancora non si sveglia”-“signora mi dispiace ma suo padre oggi è peggiorato 29di nuovo”-“signora suo padre ha preso un’altra infezione”… Leggi tutto “Esseri umani che si prendono cura come meglio riescono di altri esseri umani”

Lo rifarei altre mille volte

Sono un medico Anestesista Rianimatore, in libera professione, la cui vita il 14 Marzo è cambiata così come a tutti. Nella mia struttura privata quel giorno ci fu detto che dovevamo interrompere le attività chirurgiche di elezione. E così quando una collega primario del reparto di Anestesia e Rianimazione della città mi chiamò per aiuto perché stravolti dallo tsunami Covid, senza pensarci due volte sono corsa in suo aiuto. Sono una ex -oncologica, pertanto non potevo garantire il mio aiuto a Covid, in terapia intensiva, ma ho prestato servizio tutto i giorni in sala operatoria per traumi ed emergenze. Mai come in questo periodo ho avuto paura ad approcciare i pazienti. Ogni
paziente era potenzialmente positivo, chi aveva febbre, chi congiuntivite, chi anosmia, e ancora non si facevano i tamponi. Tutto è andato bene, adesso sono rientrata nella mia struttura privata-convenzionata. Sono orgogliosa e felice di essere stata di grande aiuto a colleghi massacrati dai turni di reparti Covid. Spero in un futuro roseo nonostante tutto e lo rifarei altre mille volte.

Non siamo numeri

Con l’inizio dell’era covid ancora di più si è dimostrato che siamo solo numeri, unità lavorative, funzionali solo allo scopo delle direzioni aziendali. Siamo stati sbattuti in altri ospedali senza un progetto di lavoro, senza neanche formazione sulla vestizione. Qualcuno buttato negli ospedali periferici a tappare buchi di organico. Nessuna parola di conforto, di stimolo dal primario. Solo nervosismo, rabbia, rancore. Leggi tutto “Non siamo numeri”

Una poesia

29Le stanze svuotate,
arieggiate al sole
come in uno stinto sanatorio
[di montagna.
A lungo ho pianto
su questi luoghi
che mai avrei
[immaginato.
Mi appoggerei volentieri
ora
ad un muretto a secco
di un paese a meridione,
dove la solitudine si fa
[cenere
ed io potrei non essere più
[come prima.

Napoli: ufficiale (medico) e gentiluomo contro il coronavirus (da informazionesenzafiltro.it)

di Asmae Dachan da informazionesenzafiltro.it

Mani coperte dai guanti che accarezzano quelle di pazienti spaventati, la mascherina sul volto che lascia scoperti solo due grandi occhi chiari che parlano ai degenti quando non è possibile esprimersi con le parole, il camice bianco e la mimetica. Fabio Rispoli è un giovane dirigente medico anestesista-rianimatore del Policlinico Federico II di Napoli, nell’equipe del professor Servillo e Capitano medico del Corpo Militare della Croce Rossa Italiana (CRI), impegnato da settimane tra Napoli e Roma nell’emergenza COVID-19. Di tempo libero ultimamente non ne ha più avuto, impegnato nella sua doppia veste contro quello che definisce un “nemico invisibile”, ma il modo di raccontare cosa accade dietro quelle porte, invalicabili persino per i famigliari delle persone ricoverate, riesce generosamente a trovarlo. È anche questo un suo modo di essere vicino agli altri, aiutando a capire, con tono pacato e un linguaggio semplice, una realtà che mai nessuno avrebbe potuto immaginare. Leggi tutto “Napoli: ufficiale (medico) e gentiluomo contro il coronavirus (da informazionesenzafiltro.it)”

Lavorare amando

Ho sempre saputo che eravamo stati chiamati a qualcosa di straordinario….. ora abbiamo la possibilità di dimostrare al mondo cosa significa lavorare amando e dare la vita per amore

Non so più chi sono

Sono un medico, un anestesista rianimatore. O almeno credevo di esserlo prima dell’arrivo del virus. Ne vengo da un passato di emergenza territoriale e medico di pronto soccorso.
25 anni passati a cercare di salvare il prossimo dalle lamiere di un’auto prima, da un arresto cardiaco poi. Ho intubato, defibrillato e massaggiato non so quante persone nella mia vita. Ho dovuto impersonare la morte centinaia di volte.
Ora il virus ha vinto la mia anima e la mia professione, portandoseli via. Dopo 40 giorni trascorsi a cercare di fare respirare esseri umani malati, condannandone a morte tanti non avendo i mezzi per cercare di salvarli tutti mi sento un gran vuoto dentro. Leggi tutto “Non so più chi sono”