Innanzi tutto detesto l’hastag #andràtuttobene. Tutto bene cosa? È già andato tutto male.
Vorrei prendere a schiaffi chi ha detto che andrà tutto bene. Persone morte SOLE, SENZA TIRARE IL FIATO, A CENTINAIA. Parenti a casa, soli, senza avere contatti, notizie. Noi al lavoro… terrorizzati. Malati che sembrano andare bene e dopo due ore si inchiodano e in 24 ore muoiono, senza che tu sia riuscito a fare niente. Terapie date a caso, dubbi su tutto. Anche su come ti chiami.
Andrà tutto bene cosa?
Privazioni di dignità
Si lavora con DPI talvota indaguati (dei calzari neanche l’ombra), rinchiusi in un reparto con 34 PL covid, sono tanti i neoassunti infermieri purtroppo buttati il primo giorno di lavoro in turno nei posti dove l’esperienza ha un valore aggiunto. Gestire un paziente covid+ non è semplice. Valutare un paziente critico non è semplice. Eppure le scelte aziendali hanno previsto la collocazione dei “vecchi” infermieri in reparti free codiv… stare con una tuta maschera visiera e guanti per più di 4/5 ore è una vera PRIVAZIONE DI DIGNITA?! Non puoi andare in bagno, non puoi bere, non puoi fare nulla.. questo fa male, come uomo e come professionista. Sarebbe stato carino avere una rimodulazione oraria con limite massimo in protezione di 4 ore massimo!
Lettera dalla trincea (“Il Foglio”, 18 marzo 2020 )
L’esperienza di un medico dell’ospedale Sacco di Milano, tra i malati dove è scomparso perfino il lamento
DI AMEDEO CAPETTI*
Al direttore – Sono un medico della prima divisione di Malattie infettive dell’Ospedale Luigi Sacco di Milano, fino a ieri esperto di terapia antiretrovirale con 650 pazienti sieropositivi per Hiv, catapultato poi come tutti in reparto Covid.
Oggi ho un attimo di pausa e le scrivo per condividere i pensieri che mi affollavano la testa questa mattina mentre guidavo per venire in ospedale.
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